Come creare un logo – 2a parte

Sei al punto di dover elaborare un segno distintivo che caratterizzerà la tua attività, o la tua azienda; un segno rappresentato da un elemento grafico che ti permetterà di essere immediatamente riconoscibile e distinguibile da tutti i tuoi competitors.

Come creare un logo - le 3 regole d'oro

Prima di procedere con la spiegazione di come creare un logo, è bene fissare alcuni punti cardine.

TERMINI TECNICI

Il pittogramma è un disegno o simbolo stilizzato in uno o più colori, caratterizzato da semplicità, riconoscibilità, immediatezza.

Quando si parla di Logo ci si riferisce all’abbreviazione del termine “logotipo” (dal greco logos, che significa parola). Il logotipo è la parte leggibile e pronunciabile di un marchio, ad esempio il segno alfabetico con cui si scrive il nome della marca. Possiamo definirlo come la firma visiva di un brand.

Come creare un logo - le 3 regole d'oro

Il marchio invece è l’insieme degli elementi visuali e testuali ovvero pittogramma + scritta o logo. Questi elementi insieme ne identificano il codice comunicativo della marca.

Come creare un logo - le 3 regole d'oro
Esempio:

Nel caso di Algida, il simbolo del cuore è il cosiddetto pittogramma, mentre la parola “ALGIDA” con il suo specifico font (lettering) è il logo. Pittogramma e font associati costituiscono il marchio della Algida e, uniti all’insieme di valori che l’azienda trasmette, costituiscono la marca, o brand.
Quando si parla di progettazione grafica di loghi e pittogrammi, non si conoscono certo in anticipo i fondamenti della progettazione o quali siano le regole e i segreti per un’elaborazione grafica vincente, ma in questo post imparerete a farlo. Come?

Seguendo le 3 REGOLE D’ORO

1. SEMPLICITA’

Puntare su linee pulite e facilmente leggibili è certamente un buon modo per iniziare il tuo percorso; evita, se possibile, di aggiungere un numero eccessivo di forme, colori e fonts che mal si sposano con gli attuali standard.
Come diceva Ludwig Mies Van de Rohe “Less is more”, quindi mirate sempre alla semplicità, ovviamente senza scadere in banalità e idee scontate!

2. VERSATILITA’

Un logo o un pittogramma devono essere versatili, leggibili ed adattabili a qualsiasi superficie (dalla stampa su penna, al sito web sino al cartellone stradale 3×6) e questo perché un logo, quando funziona, deve essere visibile e riconoscibile su qualsiasi supporto e in ciascun formato.
Una volta creata la prima bozza è necessario domandarsi:
> Sarà ugualmente efficace in bianco e nero?

> Sarà leggibile sopra un francobollo?

> Avrà lo stesso impatto su di un cartellone pubblicitario?

3. COERENZA

Un logo deve essere coerente con i valori aziendali, cioè con quello che l’azienda intende trasmettere all’esterno, con ciò che produce o vende, nonché esser mirato alla tipologia di pubblico alla quale essa si rivolge.
Ad esempio: un’azienda che vende abbigliamento per bambini sa che deve rivolgersi ad un pubblico prettamente femminile – mamme e nonne – compreso in una fascia d’età che va dai 30 ai 65 anni (consideriamo che l’età media delle partorienti e dunque delle nonne si è alzata di molto rispetto a vent’anni fa).

UTILIZZA GLI STRUMENTI GIUSTI PER LA PROGETTAZIONE E LA REALIZZAZIONE DEL LOGO

Alcuni asseriscono che nella prima fase di progettazione si debbano imprescindibilmente utilizzare carta e penna: personalmente non sono d’accordo. Ciascuno di noi deve sentirsi libero di iniziare il proprio lavoro con gli strumenti che meglio rispondono alle proprie esigenze, che rendono la vita facile: ricordiamoci solo di lasciare spazio alla massima espressione della nostra creatività.
Un assioma è invece l’utilizzo del giusto software nella realizzazione grafica. Preferite un software di GRAFICA VETTORIALE – come Adobe Illustrator – e non un software di grafica RASTER (Photoshop).

Nei prossimi post vi spiegherò meglio le differenze fra i due e comprenderete meglio questa piccola “regola”.

VARIANTI

Durante la fase di progettazione capita sempre più spesso che un pittogramma – o logo – venga ideato e progettato per essere utlizzato solo su schermo, ad esempio per siti internet o per le applicazioni degli smartphone.
Ebbene, la diversa destinazione d’uso può far sì che cambino le modalità d’approccio al progetto e dunque, anche le regole per sviluppare un logo.

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