Come installare Google Tag Manager

In questo nuovo articolo ti mostrerò come installare Google Tag Manager e come funziona.

Sicuramente ti starai chiedendo  il perchè di questo articolo? Te lo spiego subito!

Il tracciamento dell’utente all’interno del nostro sito web è fondamentale per poter fare azioni di marketing mirate.

Ci sono vari sistemi di tracciamento basati sul page tagging, ovvero un sistema che utilizza un codice javascript installato in modo di avere una facile integrazione all’interno del tuo sito web e una tracciatura accurata di tutte le attività che un visitatore svolge al suo interno. Quello di cui parliamo in questo articolo è Google Tag Manager

I tagging possono essere diversi:

  • installazione del pixel di Facebook
  • Percentuale di scorrimento
  • Su quali pulsanti l’utente ha cliccato
  • Quanto tempo è rimasto sulla tua pagina 

Dunque, in questo articolo non ti spiegherò come creare questi eventi ma parleremo di Google Tag Manager in maniera generale e a cosa serve.

1) A cosa serve Google Tag Manager

Se non hai esperienza con il codice, ma sei un marketer che vuole avere la possibilità di inserire all’interno delle pagine del tuo sito o di quello di un cliente dei monitoraggi specifici allora questo tool fa al caso tuo.

Nel pratico, se il tuo obiettivo è quello di sapere su quali link l’utente clicca, potendo così lavorare su un’audience specifica; in questo caso con Google Tag Manager puoi facilitarti in questi passaggi di analisi.

Spesso sottovalutiamo il tempo che si perde a inserire dentro ogni pagina il codice degli eventi e poi molte volte è possibile riscontrare errori di trascrizione che comportano il mancato monitoraggio.

A mio parere quando prendiamo un lavoro non ha senso perdere tempo su queste cose soprattutto perché il panorama del web marketing è in continua evoluzione e serve muoversi con rapidità e non puoi permetterti di perdere tempo con passaggi macchinosi e a volte inutili.

Per questo che, senza pensarci sopra due volte, creati il tuo account GTM e installalo sul tuo sito web o blog.

Di seguito ti spiego come farlo.

2) Come installare Google Tag Manager sul tuo sito

Pima di tutto entra in Google Tag Manager e crea il tuo account. Puoi accedere da qui http://tagmanager.google.com

In questa sezione compila i campi che ti vengono richiesti e poi come ultima cosa scegli dove vuoi utilizzare il contenitore: Web, APP, AMP; e vai su CREA.

creazione-account-google-tag-manager

Prendi lo snippet di codice che ti rilascia GTM, il tag contenitore, e inseriscilo dentro ogni pagina.

Il tag è composto da due parti, il primo va inserito dentro il tag<head> e il secondo dentro il tag<body>

Qualora hai sviluppato un sito in codice e non sei pratico fallo installare dal tuo webmaster, se invece utilizzi un CMS come: wordpress, magento o prestashop ci sono dei plugin che ti facilitano di netto la vita.

Bene. La prima parte relativa alla creazione del tuo account è completa. A questo punto potrai cominciare a creare i vari tag direttamente dalla sua interfaccia, e ti dirò che è la scelta + efficiente per la gestione dei tag quando utilizzi GA, ADW, Facebook ADS (per gli eventi personalizzati).

 

3) Tag, attivatori e variabili

Un tag è un pezzo di codice che dice al browser di mandare dati a terze parti, per es. a Google quando si verifica un evento (per esempio un click o una page view). Ed è per questo che deve essere associato ad un attivatore che può avere una o + variabili.

GTM quando crei il tag ti da la possibilità di scegliere la tipologia che t’interessa e se non fosse presente puoi crearne uno personalizzato.

L’attivatore è come detto sopra, associato al tag, quindi quest’ultimo si attiva se le condizioni dell’attivatore associate coincidono. Puoi scegliere tu che tipo di evento si debba verificare in base a quello che ti serve per la tua analisi.

Esempi: se l’utente visita una determinata pagina, se clicca un link, se rimane per un certo tempo in una pagina, e molti altri…puoi sbizzarrirti!

attivatori-google-tag-manager

 

Una variabile è un contenitore per un valore che non è noto a prescindere. Per esempio se hai 3 pagine e vuoi attivare lo stesso tag per ogni page view, l’URL della pagina che attiva il tag non è noto da te quando aggiungi il tag, però è noto al browser quando si verifica l’evento che attiva (“triggera”) il tag.

Una variabile ti permette di distinguere le 3 pagine. Potresti anche in teoria fare tre tag diversi e fregartene delle variabili, ma poi il numero di tag diventa ingestibile